I metodi deflazionistici devono bilanciarsi con i metodi inflazionistici per mantenere la stabilità. Se bilanciati correttamente ci può essere una bella riduzione della leva finanziaria. Ora una riduzione della leva finanziaria può essere orribile o splendida. Come può una riduzione della leva finanziaria essere bella? anche se una riduzione della leva finanziaria è una situazione difficile, gestirla nel miglior modo possibile è splendido, molto più bello che eccessi sbilanciati della fase di leva alimentati dal debito. In una bella riduzione della leva finanziaria i debiti diminuiscono rispetto al reddito la crescita economica reale è positiva e l’inflazione non è un problema. Si è realizzata con il giusto equilibrio il quale richiede una certa combinazione di taglio della spesa, riduzione del debito, trasferimento di ricchezza e di stampa di monete in modo che la stabilità economica e sociale si possa mantenere.
La gente si chiede se stampare moneta aumenterà l’inflazione: no, se compensa il calo del credito. Ricordiamo: la spesa e ciò che conta! Un euro di spesa pagato con denaro ha sul prezzo lo stesso effetto di un euro di spesa pagato con credito. Stampando moneta la Banca centrale può compensare la scomparsa di credito con un aumento della quantità di denaro. Per cambiare le cose la banca centrale ha bisogno non solo di stimolare la crescita del reddito ma di far salire il tasso di crescita del reddito più del tasso di interesse sul debito accumulato. Ma cosa sta a significare tutto questo? Fondamentalmente il reddito ha bisogno di crescere più velocemente del debito. Per esempio supponiamo che un paese che attraversa una riduzione della leva finanziaria abbia un rapporto debito/reddito del 100%. Ciò significa che la quantità di debito che ha, è la stessa dell’importo del reddito che l’intero paese produce in un anno. Ora pensiamo al tasso di interesse su questo debito, diciamo che è del 2%: se il debito sale al 2% a causa di questo tasso di interesse e il reddito sale sono circa dell’1% non potremmo mai ridurre l’onere del debito. E’ necessario stampare denaro sufficiente per spingere il tasso di crescita del reddito sopra il tasso di interesse ma attenzione a non abusarne perché l’eccesso di disponibilità necessita di una sana educazione finanziaria! La chiave è di evitare di stamparne troppa innescando, diversamente, un’elevata inflazione.
Se i politici raggiungono il giusto equilibrio, una riduzione della leva finanziaria non è così drammatica dato che la crescita è lenta ma gli oneri del debito scendono: è una bella riduzione della leva finanziaria. Quando i redditi salgono i debitori cominciano a sembrare più degni di credito e, quando i debitori sembrano più degni di credito, i finanziatori ricominciano a prestare denaro. Gli oneri del debito finalmente scendono. Potendo prendere a prestito denaro la gente può spendere di più e alla fine l’economia ricomincia a crescere. Anche se il processo di riduzione della leva finanziaria può essere orribile se mal gestito, se gestito bene finirà per risolvere il problema. Ci vuole circa un decennio o più affinché gli oneri del debito scendano e l’attività economica torni alla normalità.
Conclusione: ci sono tre regole fondamentali da recepire: 1) non lasciamo che il debito salga più presto del reddito perché i nostri oneri del debito alla fine ci schiacceranno; 2) non lasciamo che il reddito salga più rapidamente della produttività perché ci troveremmo alla fine a non diventare più competitivi; 3) facciamo tutto il possibile per aumentare la produttività perché a lungo andare questo è ciò che conta di più.