Baratto con Moneta Complementare

Il baratto con moneta complementare è un’attività economica che ha radici antiche.

Esso risale all’inizio della civiltà umana.

In molte società preindustriali, infatti, il baratto era una pratica comune e le persone scambiavano beni e servizi senza l’utilizzo di una moneta ufficiale con non poche difficoltà.

Con l’avvento delle monete e delle banche centrali, il baratto è stato progressivamente sostituito dal denaro tradizionale. Tuttavia, negli ultimi decenni, il baratto con moneta complementare ha conosciuto una nuova vita, grazie alla diffusione di reti di scambio alternative.

In particolare, una delle prime reti di scambio alternative a utilizzare una moneta complementare è stata il WIR in Svizzera, introdotta nel 1934 da 16 imprenditori di Zurigo per salvare le loro imprese dalla crisi economica; oggi in Svizzera 60mila piccole imprese si scambiano beni e servizi in WIR.

L’idea di utilizzare monete complementari per incentivare lo scambio locale grazie all’iniziativa di alcune organizzazioni non governative, si è cominciata a diffondere negli anni ’80 in Europa e negli anni ’90 ha cominciato ad espandersi in tutto il mondo.

In Europa, ad esempio, sono state create reti di scambio come il LETS (Local Exchange Trading System) in Gran Bretagna e il SEL (Système d’échange local) in Francia.

Oggi, il baratto con moneta complementare è diventato un fenomeno globale, con reti di scambio che operano in tutti i continenti. Queste reti di scambio offrono molteplici vantaggi, come la possibilità di ridurre l’impatto ambientale delle attività economiche, promuovere lo scambio locale, rafforzare la coesione sociale, creare comunità più forti e solidali, combattere la povertà ed il sottosviluppo.

In generale, il baratto con moneta complementare rappresenta una valida alternativa al sistema economico tradizionale. Esso, quindi, è diventato un sistema di scambio in cui viene utilizzata una valuta locale o complementare, diversa da quella nazionale, per effettuare transazioni commerciali all’interno di una comunità o di una o più regioni. Questa moneta complementare viene emessa da organizzazioni no-profit, associazioni o da istituzioni pubbliche con lo scopo di favorire lo sviluppo economico e sociale della comunità in cui viene utilizzata.

La moneta complementare funziona in modo simile alla moneta nazionale, ma è accettata solo all’interno della comunità in cui viene emessa. Spesso è accompagnata da un sistema di credito reciproco, in cui i partecipanti possono ottenere prestiti senza interessi.

Il baratto con moneta complementare oltre a favorire lo sviluppo dell’economia locale, poiché i soldi rimangono all’interno della comunità, invece di essere spesi fuori, può stimolare la creazione di nuovi scambi commerciali di beni e servizi locali, che, per carenza di liquidità, rimarrebbero inespressi e che, la cooperazione e la solidarietà tra i membri della comunità con il sistema di credito reciproco, incoraggia e sostiene.

Per gestire il baratto con moneta complementare e prevenire frodi o criticità, è importante adottare alcune misure di controllo e di gestione efficaci. Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Stabilire regole e protocolli chiari di gestione. È importante che tutti i partecipanti siano consapevoli delle regole e delle norme che governano il sistema di scambio.
  2. Creare un sistema di registrazione e di monitoraggio accurato delle transazioni. È possibile utilizzare strumenti informatici affidabili e stabili, capaci di tenere traccia delle transazioni e dei saldi dei partecipanti.
  3. Implementare controlli di sicurezza nello scambio della moneta complementare. Si possono, per esempi, adottare misure di sicurezza come la firma digitale o l’utilizzo di un sistema di autenticazione a due fattori.
  4. Favorire la partecipazione attiva dei membri attraverso il loro coinvolgimento. Si possono organizzare incontri regolari o attività per sensibilizzare i partecipanti sulle opportunità e gli effetti leva del sistema.
  5. Creare una struttura di supporto e di consulenza per aiutare i partecipanti a risolvere eventuali problemi o difficoltà. Ad esempio, è possibile fornire assistenza tecnica e/o consulenza finanziaria per aiutare i partecipanti a gestire insieme alle transazioni, i loro saldi o l’ottenimento di crediti.

Ci sono diverse piattaforme disponibili per il baratto con moneta complementare, ognuna con le proprie caratteristiche e funzionalità. Tuttavia, prima di scegliere una piattaforma, è importante valutare le esigenze specifiche della propria comunità e del proprio sistema di scambio. Ecco alcune caratteristiche da considerare:

  1. Sicurezza: si possono adottare, come detto in precedenza, strumenti di autenticazione, come la firma digitale o l’autenticazione a due fattori, per garantire la sicurezza delle transazioni.
  2. Usabilità: la piattaforma deve essere facile da utilizzare e intuitiva, sia per gli amministratori che per i partecipanti al sistema. È importante che gli utenti possano effettuare transazioni in modo rapido e semplice, senza difficoltà tecniche.
  3. Gestione dei saldi: la piattaforma deve permettere una gestione accurata dei saldi dei partecipanti e delle transazioni effettuate. È importante che sia possibile visualizzare il saldo in tempo reale e che vengano inviate notifiche in caso di transazioni in sospeso, di scadenze imminenti o di forti squilibri nel sistema di crediti – prestiti.
  4. Supporto tecnico: la piattaforma dovrebbe fornire, come sopraddetto, un supporto tecnico efficace per aiutare gli utenti a risolvere eventuali problemi o difficoltà. Si possono offrire servizi di assistenza via chat, e-mail o telefono, a seconda delle esigenze della comunità.
  5. Personalizzazione: la piattaforma dovrebbe essere personalizzabile in base alle esigenze specifiche della propria comunità. Ad esempio, si possono creare categorie di prodotti o servizi specifici per la propria comunità, o definire regole di scambio personalizzate.
  6. Gestione dei prestiti: se il sistema di scambio prevede la possibilità di ottenere prestiti senza interessi, la piattaforma dovrebbe permettere una gestione efficiente dei debiti e delle modalità e garanzie di rimborso.
  7. Trasparenza: la piattaforma dovrebbe garantire un alto livello di trasparenza, fornendo informazioni chiare e dettagliate sulle transazioni effettuate e sui saldi dei partecipanti.

Ecco alcune piattaforme, utilizzate per gestire il baratto con moneta complementare:

  1. Community Exchange System (CES;
  2. Open Credit Network (OCN);
  3. TimeRepublik;
  4. Local Exchange Trading System (LETS;
  5. Cyclos.

Il costo di acquisto e gestione annuale di una piattaforma può variare notevolmente a seconda di quella scelta e delle esigenze specifiche della propria comunità.

Alcune piattaforme sono completamente gratuite, come ad esempio Community Exchange System (CES) e Cyclos. Altre piattaforme, come Open Credit Network (OCN), possono prevedere un costo iniziale per l’iscrizione e la configurazione della piattaforma, ma poi non richiedono costi annuali.

Altre piattaforme potrebbero invece prevedere un costo annuale per l’utilizzo, in base al numero di membri, al volume di transazioni o ad altre funzionalità aggiuntive richieste.

I costi totali di acquisto e gestione annuale di una piattaforma possono variare notevolmente in base alle esigenze specifiche della propria comunità e alla piattaforma scelta. In generale, i costi iniziali per l’acquisto e la configurazione di una piattaforma possono variare da zero per piattaforme open source come Community Exchange System (CES) e Cyclos, fino a diverse migliaia di dollari per piattaforme come Open Credit Network (OCN), che prevedono una tariffa di iscrizione e configurazione.

Per quanto riguarda i costi annuali di gestione, questi possono includere i costi di hosting della piattaforma, l’assistenza tecnica, gli aggiornamenti software, la sicurezza informatica e altre spese correlate.

Tuttavia, è possibile ridurre i costi di gestione adottando alcune pratiche, come ad esempio coinvolgere membri della comunità nella manutenzione e gestione della piattaforma, scegliere piattaforme open source che consentono di personalizzarla in base alle proprie esigenze, o collaborare con altre comunità per condividere i costi di gestione.

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