“Er nemico”

Un Cane Lupo, ch’era stato messo
de guardia a li cancelli d’una villa,
tutta la notte stava a fa’ bubbù.

Perfino se la strada era tranquilla
e nun passava un’anima: lo stesso!
nu’ la finiva più!

Una Cagnola d’un villino accosto je chiese: — Ma perché sveji la gente e dài l’allarme quanno nun c’è gnente? —
Dice: — Lo faccio pe’ nun perde er posto.

Der resto, cara mia,
spesso er nemmico è l’ombra che se crea pe’ conservà un’idea:
nun c’è mica bisogno che ce sia.

(Trilussa, 1919)

Significato: lotta costante e continua voluta inconsciamente da noi stessi, creata contro un nemico invisibile spesso frutto della nostra immaginazione.

Ma è poi così invisibile questo “nemico”? È un soggetto terzo o l’immagine che vediamo riflessa ogni mattina nello specchio di casa?

Siamo in mezzo alla gente, camminiamo, guardiamo ciò che accade intorno a noi con circospezione, creiamo mostri nella nostra mente, alziamo muri, critichiamo senza sapere, giudichiamo il prossimo non conoscendo i suoi trascorsi.
Conseguenze? trascorriamo male la nostra vita perdendo sfumature importanti di una quotidianità colma di bellezze naturali sfuggenti ad un occhio poco attento nel cogliere importanti segnali di sana crescita unica, irripetibile ed emozionale.

E tu hai scovato la tua ombra?

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