Anello forte o debole?

«Una catena è forte quanto il suo anello più debole.»

Questa frase fu detta da Christiaan Neethling Barnard, chirurgo sudafricano di fama mondiale, conosciuto anche e soprattutto per essere stato colui che effettuò il primo trapianto cardiaco della storia.

Personalmente non credo esistano anelli deboli ma solo persone che ancora non hanno avuto la loro occasione.

A tutti è sicuramente capitato di trovarsi in contesti o situazioni a cui non appartenevamo, fuori dal nostro ambiente, tra persone che probabilmente non avremmo mai frequentato.

Oppure di svolgere un lavoro che non amavamo o, peggio, che tutt’oggi non amiamo, solo per bisogno e non certo per scelta.

Ciò non significa essere deboli ma, semplicemente, avere bisogno di più tempo.

Ovviamente non possiamo fare tutto da soli o, più probabilmente, abbiamo paura di quella forza invisibile che celiamo per proteggerci da noi stessi nonché dal mondo che ci circonda.

Ogni anello della catena deve essere di aiuto all’altra per poter svolgere adeguatamente il proprio compito. Così accade nei gruppi di lavoro, nelle squadre sportive, nei progetti, in ogni cosa.

Al contrario ci sono persone che sono convinte di poter fare tutto da sole, di essere invincibili, di non aver bisogno dell’aiuto di nessuno, che ce la fanno da soli. Nulla di più sbagliato. Sono proprio loro l’anello più debole, coloro i quali credono di essere più furbi ed intelligenti degli altri, più preparati, che creeranno problemi al resto della catena, spesso anche inconsapevolmente.

E tu che anello sei o credi di essere?

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