La pubblicità è cambiata.
Tempo addietro pagavi per pubblicare un annuncio su una rivista, un quotidiano, un media, aumentando in questo modo il pubblico.
Oggi, diversamente, le forme pubblicitarie sono cambiate come è cambiato il modo di approcciare alle stesse.
Pubblicare liberamente (o quasi…) un post, caricare un video, condividere pensieri e parole di altri. Tutto ciò gratuitamente!
A questo punto la domanda è: “come posso misurare tali parametri?”. Oppure: “qual è il parametro principale di riferimento?”.
Certamente è l’attenzione. Quanti mi piace o condivisioni o visualizzazioni ho ottenuto? Purtroppo oggi misuriamo il valore di una persona, di un’azienda o di un progetto in base ai numeri che questa nuova concezione di business induce ad avere per essere “qualcuno”… .
Ma siamo proprio certi che è questo il parametro che vogliamo ottenere? Non rischiamo, così, di percorrere una strada piena di insidie nascoste dietro ogni click bramato in più?
Fare un qualcosa che attrae l’attenzione momentanea delle persone non ti contraddistingue dagli altri ma ti allontana sempre di più dai tuoi obiettivi.
Le “trovate pubblicitarie” sì, ti elevano al momento ma, nel medio-lungo termine, ti fanno anche regredire ed è proprio questo ciò che differenzia un’azienda da un’azienda di successo.
Un annuncio efficace ha un impatto momentaneamente invisibile rispetto ad uno molto apprezzato immediatamente visibile.
E tu preferisci visualizzazioni o fiducia?