Per milioni di anni i nostri antenati hanno vissuto nella più totale non conoscenza, nella più completa oscurità culturale.
Non erano ancora state inventate la lettura e la scrittura quindi, non essendoci nulla da guardare, conseguentemente non c’era neanche nulla da cercare.
Tutto ciò che imparavano moriva con loro senza aver modo di poterlo divulgare a terzi nonché ai posteri. Al massimo potevano “rubare” informazioni con gli occhi o con i gesti osservando il modus operandi degli altri.
Con la scrittura arrivarono i primi disegni, i primi simboli, le prime risposte ai tanti “perché”. Iniziava l’era della ricerca.
Questo, purtroppo, fu un momento non celebrato nella storia umana, nonostante ciò ci permise di evolverci e svilupparci.
La ricerca aumentò e migliorò sempre di più, sempre più velocemente, ed in larga scala. Si era arrivati a scrivere milioni di libri, a catalogare altrettante ricerche, a rispondere ai quesiti dell’universo, conosciuto e non. Ma cercare la maggior parte delle cose richiedeva molto tempo e, spesso, senza ottenere alcun risultato.
Fino a circa trent’anni fa, l’unico modo per trovare qualcosa era tramite un indice, utile sì, ma in maniera molto limitata e dispersiva. Non c’era possibilità di confronto costruttivo immediato.
L’attuale era del digitale offre oggi opportunità illimitate, una diffusione tale di informazioni da renderci addirittura impossibile la conoscenza piena di una determinata materia.
Sfortunatamente, nonostante tale preziosa opportunità, la maggior parte delle persone non solo non sfrutta ciò che è gratuito ed alla portata di chiunque, ma sembra preferire addirittura l’oblio dell’ignoranza alla luce della conoscenza.
Non siamo sicuri esattamente di cosa cercare? non siamo sicuri di cosa non sappiamo? non siamo sicuri di voler sapere?
Eppure la famosa frase di Socrate “io so di non sapere” dovrebbe indirizzarci nella direzione opposta.
Siamo ancora troppo lontani dalla ricerca della cosa giusta, nel posto giusto, al momento giusto.
L’AI è già più che presente nelle nostre vite e cerca ciò di cui ha bisogno ancor prima di quando noi ci rendiamo conto di quello stesso bisogno.
E tu ti stai preoccupando di voler sapere?